C’era una volta in Umbria, tra le Marche e la Toscana, una piccola fattoria (un “podere” secondo la terminologia locale) dove vivevano e lavoravano alcune famiglie di contadini.
Il lavoro era duro, i risultati spesso scarsi e da dividere con i proprietari del fondo ma la vita poteva scorrere serena e senza eccessive preoccupazioni. Il posto era splendido, di fronte alla antica città di Gubbio, città già centro del popolo degli antichi Umbri, poi
“civitas Romana”, poi fiorente comune medioevale ora città dove i segni della storia si mescolano ai comfort della vita moderna ma senza i suoi eccessi.
Ora c’è Fonte Chiara che deve il suo nome ad un’antica fonte a cui gli abitanti del luogo attingevano acqua fino a pochi decenni fa.
Chi ci abita da sempre, facendone la propria residenza e la propria base di vita nonostante una vita professionale pellegrina (Pierangelo ex manager di Sistemi Informativi, Donatella Psicologa, Federico con in corso un dottorato in fisica, Dina che coltiva l’orto e alleva polli e conigli) mette a disposizione l’antica casa colonica a coloro che cercano un momento di vita rilassante e rigenerante.
Circondati da ulivi e boschetti di querce e ginestre, si può godere del colpo d’occhio su Gubbio, il suo teatro romano, il Palazzo dei Consoli sulla piazza pensile, in inverno.